Gli Yak

Da qualche anno alleviamo una piccola mandria di yak che forniscono un’ottima carne molto saporita e sana perché priva di colesterolo. Si sono adattati bene al nostro clima e amano particolarmente stare all’ aperto nella neve anche se durante l’inverno hanno la possibilità di ripararsi in una stalla. Grazie alla loro folta pelliccia e alla caratteristica di riuscire a rallentare il metabolismo, non temono assolutamente le basse temperature.
Quando la stagione si fa più calda salgono in alpeggio a 2400 m per poi ridiscendere a brucare l’erba dei prati di casa in autunno, quando a quelle altezze arriva ormai la neve a coprire il pascolo.
In quel momento macelliamo i vitelli che hanno un’età di circa un anno e mezzo e che negli ultimi 6 mesi si sono nutriti esclusivamente di erbe di montagna e latte materno.
Questi animali sono molto abitudinari e territoriali, quando partoriscono difendono il loro vitellino e non lasciano praticamente avvicinare nessuno per le prime 2-3 settimane.
Malgrado siano abituati alla nostra presenza, durante quel periodo dobbiamo stare in guardia quando entriamo nel recinto perché sono imprevedibili, agili, veloci e con corna molto lunghe.
Passata questa fase diventano più docili e abbastanza gestibili specialmente quando gli si dà del pane secco che amano particolarmente, ma sono infastiditi da persone sconosciute e cani che si avvicinano troppo.

Yak sul sentiero del pascolo

Yak al pascolo

Yak al pascolo

Gruppo di Yak

Yak in difesa

Piccolo Yak nel branco

Yak sulla neve

Yak presso la stalla

Yak che brucano

Vitelli di Yak

Yak con Pietro

Alpe Yak al pascolo

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